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Alleanza Infanzia, a:primo e RADIX desiderano diffondere l'approccio della rete incentrata sulla famiglia insieme ai propri membri e partner in Svizzera e promuoverne l'implementazione. Insieme hanno elaborato un documento di base sull'approccio.

Due cortometraggi mostrano come la promozione della salute abbia un impatto concreto nelle comunità migranti – quando si svolge in una lingua familiare, in un contesto di fiducia e con figure attive provenienti dalle stesse comunità.

La scelta dei luoghi di attuazione è decisiva per raggiungere i gruppi vulnerabili. Una tabella di dati aiuta le e i professionisti a identificare i comuni e i quartieri con un maggiore bisogno di intervento – per una promozione della salute più equa.

La vulnerabilità non è una caratteristica fissa, ma cambia nel corso della vita. Una scheda informativa aiuta i professionisti a sviluppare misure mirate per sostenere bambini, giovani e anziani nelle fasi critiche del loro percorso di vita.

Così come la povertà può far ammalare, anche le malattie possono portare a una situazione di indigenza. Situazioni di svantaggio sociale e povertà sono causate da diversi fattori, e le conseguenze sulla salute di chi è toccato da questi fenomeni sono ormai un fatto assodato.

È importante che le informazioni sulla salute siano a bassa soglia, ovvero facilmente comprensibili, soprattutto per i gruppi target svantaggiati. Nell’intervista, Cornelia Kabus, esperta di comunicazione, spiega come trasmettere in modo semplice contenuti complessi (intervista tradotta dal tedesco).

La Svizzera dispone di un sistema sanitario efficiente, eppure le opportunità di condurre una vita sana non sono paritarie. Questo opuscolo riprende le nozioni principali del rapporto «Salute per tutti? Rapporto sulle disuguaglianze sanitarie in Svizzera» (Burla, 2025) e illustra, sulla base di esempi, la complessità e la portata di queste disparità in Svizzera.

Circa un adulto su cinque ha difficoltà a capire un testo. Per comunicare con le persone più svantaggiate dal punto di vista socioeconomico è indispensabile mettere a disposizione contenuti facilmente comprensibili.

Nel 2020 soltanto il 28 per cento della popolazione svizzera giudicava sufficiente le proprie competenze digitali di salute. L’intelligenza artificiale (IA) può dare una mano in tal senso oppure rischia addirittura di ridurre le pari opportunità in ambito sanitario? Saskia de Gani, responsabile del Center for Health Literacy della fondazione Careum, condivide il suo pensiero nell’intervista.

Affinché le informazioni sui temi sanitari raggiungano anche le persone socialmente svantaggiate, devono essere accessibili e facili da capire. Le nuove linee guida della Croce Rossa Svizzera (CRS) e dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) offrono ai professionisti un valido aiuto.